Il Capodanno nel Mondo: storia e tradizioni

Capodanno nella Storia e altre culture
Andiamo alla scoperta del capodanno nella storia e altre culture di oggi

Il “capodanno” così come lo conosciamo oggi è nato alla fine del 1600. Non lo sapevate? In effetti al giorno d’oggi è normale consuetudine considerare come giorno di capodanno, la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio. Ma non è sempre stato così e anticamente si festeggiava diversamente il cambio di pagina del calendario.
Allora ripercorriamo le tappe di questa lunga storia dando un’occhiata anche alle altre culture dove il 1 dell’anno è un giorno come gli altri e il capodanno cade in un periodo completamente diverso.

La storia del capodanno

Per cominciare a parlare di nuovo anno, dobbiamo tornare indietro fino ai Babilonesi, per i quali il passaggio da un anno al successivo coincideva con la prima luna nuova della primavera come segno di rinnovamento e rinascita della terra. Molto simili ai Babilonesi erano i Celti che vivevano il capodanno come il momento in cui la terra aveva dato i propri frutti e si preparava a riposare: questo periodo coincideva con la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre. Come vi sarete accorti dalla data, dal capodanno celtico, in realtà è nata la festa di Halloween.

Capodanno nella Storia e altre culture
Andiamo alla scoperta del capodanno nella storia e altre culture di oggi

Passiamo all’epoca degli antichi Romani dove il giorno di capodanno era fissato il 15 marzo, giorno in cui venivano nominati i nuovi consoli. Soltanto con Giulio Cesare venne scelta una vera e propria sincronizzazione tra tutte le città dell’Impero, facendo cadere l’inizio del nuovo anno, il 1 gennaio. Questo avvenne nel 46 a.C. con l’avvento del Calendario Giuliano, basato sul Sole. Come ben saprete ai Romani piaceva far festa ed anche in questo caso colsero l’occasione di questa nuova ricorrenza per imbandire banchetti, invitare amici e conoscenti, fino allo scambio dei doni che spesso si traducevano in vasetti di miele, datteri e fichi, tutti accompagnati con le “strenne”, vale a dire i ramoscelli di alloro che i Romani consideravano ben auguranti.

Dopo l’Impero Romano, questa sincronizzazione fu abbandonata: in varie zone d’Europa, il giorno di capodanno poteva variare da città a città. Nel Medioevo, anche se molti si basavano sul calendario giuliano, vi era una confusione di date parecchio diffusa: ad esempio, in Inghilterra e in Irlanda il capodanno cadeva il 25 marzo, in Spagna veniva festeggiato addirittura il 25 dicembre, mentre in Francia coincideva con il giorno della Resurrezione. Il primo segno di cambiamento arrivò nel 1582 con l’introduzione da parte del Papa Gregorio XIII del calendario Gregoriano: esso si basa sul calendario giuliano, ma introduce un anno bisestile ogni 4 per eliminare la differenza tra anno solare e anno del calendario. Giunti nel 1691, papa Innocenzo XII proclamò che l’anno dovesse cominciare il 1 gennaio: fu allora che tutti gli stati che adottavano il calendario Gregoriano, soprattutto quelli cristiani, adottarono questa usanza.

Il capodanno oggi

Prove di variazioni alla data del 1 gennaio ci sono state anche nella storia moderna, soprattutto da parte di regimi politici. Ad esempio durante il periodo fascista, fu il 28 ottobre, giorno della marcia su Roma, il giorno che doveva coincidere con l’inizio del nuovo anno. Molto simile ciò che accadde in Francia durante la Prima Repubblica, quando si provò ad imporre un nuovo tipo di calendario, ma senza grande successo.

Al giorno d’oggi, il capodanno è vissuto come un giorno di festa, momento del passaggio dal vecchio al nuovo anno. E’ l’occasione per tirare le somme dell’anno appena concluso e fare buoni propositi per l’anno che sta per arrivare. Il culmine della festa di solito si traduce nello spettacolo pirotecnico che illumina gran parte delle città d’Europa e del Nord America. Anche se la data è uguale per tutti, in molti paesi ci sono delle usanze diverse che si solito coincidono con rituali ben auguranti per il nuovo anno. Ad esempio, in Italia c’è l’usanza di indossare biancheria intima rossa e mangiare le lenticchie come segno di abbondanza. Invece in Spagna, si è abituati a mangiare un chicco d’uva per ogni rintocco della mezzanotte (quindi in tutto 12 chicchi d’uva), mentre nel sud America vengono bruciati dei fantocci dalle sembianze umane.

Il capodanno nel Mondo

Ed in tutti gli altri paesi dove non viene seguito il calendario Gregoriano, quando si festeggia il capodanno? Vediamolo insieme.

– Ortodosso

Gli ortodossi seguono il calendario giuliano e non quello gregoriano. E’ per questo che per loro il 1 gennaio non ha alcun significato ed il momento del passaggio al nuovo anno avviene la notte tra il 13  e il 14 gennaio. A differenza delle grandi celebrazioni che avvengono nei paesi europei e americani, nella maggior parte dei paesi ortodossi (Russia, Serbia, Macedonia, Ucraina…) si festeggia in modo sobrio e personale, con una cena intima tra le quattro mura domestiche insieme ai propri familiari. Per maggiori approfondimenti al capodanno ortodosso, leggete il nostro articolo che trovate qui.

– Ebraico

Anche se molti israeliti festeggiano in famiglia anche il capodanno cristiano, le vera festa del passaggio al nuovo anno, cade tra il mese di settembre e quello di ottobre. La data non è fissa, ma varia di anno in anno. Le differenze con i festeggiamenti del mondo cristiano sono sostanziali, visto che per gli ebrei comincia il periodo (della durata di 10 giorni) dell’espiazione dei propri peccati dove sarà possibile riflettere su tutte le azioni sbagliate avvenute nell’anno appena concluso. Alla fine di questi dieci giorni si festeggia il Rosa haShana, con una grande cena in famiglia. Per approfondimenti al capodanno ebraico, potete leggere il nostro articolo dedicato che trovate a questo link.

– Celtico

Nei paesi anglosassoni esiste ancora l’usanza di festeggiare il capodanno seguendo le date degli antichi celti. Il giorno prescelto è il 31 ottobre, durante il quale i contadini festeggiavano la fine del raccolto accendendo grandi falò per scacciare la pura della morte. Anche se oggi tale usanza si è tradotta nei festeggiamenti di Halloween, esistono ancora dei paesi dove il 31 ottobre viene festeggiato l’anno nuovo. Pensate che fino a pochi anni fa anche in Italia venivano organizzate sfilate e festeggiamenti per ricordare il capodanno celtico. Su questo argomento abbiamo un articolo molto approfondito che potete trovare qui.

– Cinese

Simile al capodanno ebraico, anche nei paesi asiatici dell’estremo oriente, il capodanno non coincide con un giorno preciso, ma di solito cade tra il 21 gennaio e il 21 febbraio, dopo la seconda luna piena dopo il 21 dicembre. I festeggiamenti per il nuovo anno non si traducono in un giorno soltanto, ma durano due settimane, anche se i giorni effettivamente festivi, in cui chiudono scuole ed uffici, sono molti meno. Si comincia il primo giorno con un banchetto organizzato tra le quattro mura domestiche e si termina dopo 15 giorni con la festa delle lanterne.

Nelle altre culture

Nel mondo dell’Islam si segue un calendario diverso rispetto a quello gregoriano: in questo caso la ricorrenza di capodanno viene fatta coincidere con il primo giorno del mese di Muharram, la cui data cambia di anno in anno, ma di solito cade tra Gennaio e Febbraio (ad eccezione dell’Iran che ha fissato la data con l’equinozio di primavera).

Il capodanno Etiopico cade a settembre come quello ebraico, mentre quello Indù coincide con una data alla metà di novembre. Nel sud est asiatico (Thailandia, Cambogia e Birmania) si festeggia tra il 13 ed il 15 Aprile, mentre chi segue ancora l’antico calendario Inca, festeggerà il 24 Giugno, giorno che coincide con la festa Mapuche.

E dopo questo grande excursus a livello mondiale, chiudiamo tornando a noi: lo sapevate che a Pisa si celebra il 25 marzo?

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